Pubblicato il 6 settembre 2018, l’ultimo report sulla popolazione residente per stato civile nel nostro Paese da parte dell’Istat mostra il consolidamento di linee di tendenza ormai marcate.
Rispetto al dato di riferimento globale del 1991, risultano quadruplicati i divorzi, in netto aumento in tutte le fasce d’età (ma specie tra i 55 ed i 64 anni), soprattutto negli ultimi 2 anni, dopo l’entrata in vigore della legge sul c.d. divorzio breve. Un dato curioso riguarda la rilevazione dei divorziati ultraottantenni: più che decuplicati tra il 1991 ed il 2018 (da circa 1.600 ad oltre 17.000 unità).
In netto calo i matrimoni, soprattutto tra le “nuove” generazioni: nella fascia d’età compresa tra i 25 ed i 34 anni, l’81% degli uomini ed il 65% delle donne risultano non sposati, per un totale di oltre tre milioni di coniugati in meno rispetto al 1991.
Le unioni civili, seppur in aumento rispetto al 2017 (l’entrata in vigore della legge risale al 2016) restano nettamente inferiori alle attese: solo 13.300 in tutta Italia (pari allo 0,02% della popolazione), con grande concentrazione nelle grandi città (circa un quarto del totale a Milano, Roma e Torino), e solo il 12% al Sud.
I dati completi ed il report sono pubblicati sul sito dell’Istat: https://www.istat.it/it/files//2018/09/Report-popolazione-residente-e-stato-civile.pdf